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Care volontarie e cari volontari,
in queste settimane abbiamo dovuto concentrare le nostre energie nel comunicarvi cosa fare e come comportarsi durante l’emergenza Corona Virus, rispondendo alle vostre domande, ai vostri dubbi ed ai vostri legittimi timori.
Dall’otto marzo la situazione ha subito un aggravamento che tutti noi ci auguravamo non accadesse, ed abbiamo dovuto applicare il provvedimento del “permesso straordinario” per i 573 volontari del servizio civile universale e della leva civica regionale operativi nelle sedi di Associazione Mosaico sui territori della Lombardia, e sino al prossimo 3 aprile: solo i volontari operanti in attività connesse alla gestione dell’emergenza Corona Virus, e solo su loro esplicito consenso, potranno proseguire a svolgere il “normale” servizio.
Approfitto di qualche minuto di pausa per ringraziarvi della vostra pazienza, ma soprattutto per dirvi che è per me un onore essere il vostro “responsabile” di servizio civile e leva civica: ho messo tra virgolette il sostantivo responsabile, perché i veri ed autentici responsabili siete voi.
Sono rimasto colpito dal numero di telefonate ricevute in cui avete dato la vostra disponibilità per continuare ad operare a favore degli anziani, dei disabili, delle comunità alloggio per minori, del trasporto sanitario, della comunicazione rivolta ai cittadini.
Potevate starvene a casa, comunque retribuiti, ma non avete esitato a rimboccarvi le maniche, perché avete compreso di quanto la vostra comunità abbia bisogno di voi.
I mezzi di informazione in questi giorni propongono reportage dove i vostri coetanei paiono far caso solo al divertimento ed all’aperitivo: dovrebbero fare un salto nelle vostre sedi di servizio, dovrebbero accompagnarvi mentre consegnate i pasti agli anziani, mentre fate un trasporto disabili, mentre fate passare il tempo ai ragazzini di una casa famiglia…. dovrebbero, perché si farebbero una diversa opinione delle nuove generazioni che vivono in Lombardia.
Quelli di voi operanti in biblioteche, musei, scuole di ogni ordine e grado nella stragrande maggioranza dei casi non hanno alternative al “permesso straordinario”, ma sono certo che utilizzerete questo periodo di fermo obbligato per dare una mano in famiglia, per studiare e, perché no, per fare una buona chiacchierata con gli amici su whatsapp.
Benché obiettore di coscienza, sono sempre stato orgoglioso di mio nonno, che all’età di 18 anni partì per le trincee della I guerra mondiale: era alpino, inquadrato nel Gruppo Artiglieria di Montagna “Bergamo”, una unità il cui motto è “Berghem de Sass”, ovvero “Bergamo di Roccia”.
Nel servizio civile e nella leva civica non è mai invalsa l’usanza di distribuire riconoscimenti e medaglie per il comportamento valoroso e responsabile durante il servizio: tuttavia penso che già ora, ognuno di voi abbia il diritto di potersi fregiare del titolo di “Volontare de Sass”.
Questa emergenza finirà, vinceremo questa sfida, ed allora potremo festeggiare tutti insieme quello che state facendo ed avete fatto. Nel frattempo, andiamo avanti e non molliamo.
Con riconoscenza e rispetto
Claudio Di Blasi
Responsabile di servizio civile e leva civica per Associazione Mosaico
Bergamo, 11 marzo 2020